Digitando, digitando... n. 26/2011 del 04.07.2011
Google+, la quadratura della cerchia! :-) Prima o poi doveva (o per meglio dire, dovrà) succedere. Qualcuno, con la G maiuscola, sta per dichiarare guerra termonucleare globale a qualcun altro, con la F maiuscola. In ordine alfabetico: F di Facebook, G di Google. Si chiama "Progetto Google+", è in fase sperimentare a numero chiuso, e non è chiaro tra quante settimane o mesi vedrà la luce per tutti. Quello che si sa è che nonostante, inizialmente, fosse "ad inviti", gli invitati consenzienti sono stato talmente tanti che è stato necessario chiudere le porte finanche a questi. Non si sa quanto sia stata una cosa imprevista o programmata (per far notizia) sin da subito... fatto sta che la voglia di saperne di più aumenta di giorno in giorno per milioni e milioni di aspiranti utenti, stufi (chissà...) della visione un po' troppo ristretta del concetto di amicizia di Facebook che ha davvero poco a che fare con quello reale. O almeno si spera!
Ci dobbiamo preoccupare?
Pare siano circa 700.000.000 gli utenti di Facebook che, come noto, negli ultimi anni ha riscosso un successo mai visto prima da nessuna parte del mondo. Virtuale e reale. Come tutti i social network favorisce - o almeno dovrebbe favorire - i rapporti "sociali" tra le persone, facendole conoscere, incontrare, re-incontrare, rintracciare, litigare (perché no?), amare (idem), ecc. ecc. L'anomalia, se vogliamo, è l'appiattimento del concetto stesso di amicizia che, si spera, non dovrebbe essersi ridotta a quella implementata nell'ambiente "sociale" di Facebook. Le persone con cui si è, a vario titolo (vario, appunto!), in contatto sono i tuoi "amici". Che siano genitori, figli, cugini, ex, colleghi di lavoro, capi ufficio, professori, compagni di scuola, compagni di merenda, avversari politici, simpatici, antipatici, stronzi o invidiosi... poco importa: sono i tuoi "amici", ricordatelo!!! :-))) Nel "mio Facebook" (perché, è ovvio, ci si esprime proprio in questo modo!), mi accorgo - e ne sarei fiero... se solo fosse vero! - di avere la bellezza #duecentosessantacinque# "amici", di cui una buona metà temo di non aver mai incontrato in vita mia, nemmeno telefonicamente, e dell'altro 50% sarò effettivamente in contatto con un decimo di questi... e siamo arrivati a poterli contare, giustamente, sulle dita di due mani o poco più. Eppure continuano ad arrivarmi richieste, spesso da persone che non conosco e che, evidentemente, lo fanno solo per aumentare incontrollatamente il numero delle loro connessioni. Purtroppo non quelle neurali... :-)))
Google+, la svolta?
Come sempre, se non ci fosse Google di mezzo, non staremmo qui a parlarne. O forse dovremmo dire ri-parlarne, visto che BigG ha già tentato questa strada, abbandonandola poco dopo, coi suoi poco fortunati Wave e Buzz. Il fatto è che il business del social network è troppo importante per lasciarlo, intero o quasi, a un unico fortunato interlocutore, tal Mark Zuckerberg. Google, con il suo plus, promette un utilizzo sociale della Rete assai più attinente al mondo reale. Non un'unica accozzaglia di "amici" (le virgolette, finché si parla di FB, continuano ad essere d'obbligo) ma vere e proprie cerchie di conoscenze raggruppate, ad esempio, per interessi condivisi.
Nel
sito di presentazione del progetto possiamo infatti leggere:
"Nella vita ci sono cose che condividiamo solo con gli
amici, altre che condividiamo con i genitori e pochissime
altre che condividiamo con il nostro capo. Il problema è che
gli attuali servizi online trasformano l'amicizia in un
supermercato: prendono le persone e ci appiccicano sopra
l'etichetta "amico". E la condivisione ne risente. Stesso atteggiamento, di Google, per quanto riguarda gli altri aspetti sociali. Una volta chiari - e dichiarati... - i propri interessi (sento puzza di business... :-) sarà il web stesso a suggerire a noi e alle nostre cerchie di amici - accumunati dalle medesime passioni - sani spunti di conversazione: "Che si tratti di automobili, fumetti, moda, il richiamo è sempre lo stesso: salta fuori l'argomento e ci buttiamo a capo fitto nella conversazione, interagendo con le altre persone. A volte la cosa va avanti per ore. Il trucco è mettere in moto le cose, superare l'ostacolo iniziale. Niente meglio del Web sa offrire spunti per rompere il ghiaccio." Interessante, sembrerebbe, anche il loro concetto di Hangouts o luoghi di ritrovo che dir si voglia. Sarà possibile, su Google+, entrare spontaneamente in videochat con la propria cerchia di amici, semplicemente dichiarando la propria disponibilità: "Una delle cose più divertenti quando si va in giro è incrociare per caso qualche amico. Con i Videoritrovi, gli incontri casuali entrano per la prima volta nel Web. Fai sapere agli amici che sei in un videoritrovo e aspetta che si faccia vivo qualcuno per fare quattro chiacchiere faccia a faccia. Non sarà il teletrasporto, ma poco ci manca...". Per quanto riguarda, viceversa, i luoghi di ritrovo non-virtuali, Google+ offre ai propri utenti - specialmente quelli mobile - la funzionalità Huddle tramite la quale dovrebbe essere - il condizionale è d'obbligo - assai più semplice riuscire a organizzare incontri reali con la propria cerchia di amici. Ho la "vaga" sensazione - si sa, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca! - che Google darà, complici i GPS dei vari smartphone coinvolti, qualche aiutino pop-up: "A due isolati da qui c'è un ottimo ristorante messicano". Ottimo e... sponsorizzante! :-)))
:-)
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