Digitando, digitando... n. 29/2011 del 25.07.2011
Mac OS X: meglio un giorno da Lion... :-) Questa settimana, come tutti sanno, è stato rilasciato 'o Lione, l'ultima release di OS X, il sistema operativo proprietario di Apple per i suoi Mac. Inutile dire che l'ho subito acquistato (appena 23,99 euro su Mac App Store, che sia di buon esempio!), scaricato (circa 3.4 GB, visto il successo di download temevo ci volessero giorni e invece sono bastate un paio d'ore) e installato. Anche qui una bella sorpresa: minacciava, l'installer, una mezzoretta di crunk-crunk, mentre sono bastate poche cinquine di minuti! Merito, immagino, del "disco" a stato solido del MacBook Air che, certamente, non sta lì a perder tempo! :-)))
Una storia... felina!
Come tutti sanno - e chi non lo sa chiedesse, come sempre, a Zia Wiki - il Mac OS X "prima versione" (ovvero 10.0) risale addirittura al marzo 2001. Si circolava ancora a bordo delle lire :-) e, tanto per essere più espliciti, non esisteva nemmeno Windows XP. I (propriamente detti) personal computer andavano ancora con Windows 98, in rarissimi casi con Windows ME (Millennium Edition, se non ve la ricordate ritenetevi fortunati!) e quelli dei più intraprendenti con Windows 2000. Sin dall'inizio, le varie sotto-release di OS X vennero identificate con il nome di un felino. Dapprima era solo il "nome in codice" del prodotto in fase di sviluppo, poi divenne il nome ufficiale del sistema operativo venduto. Nell'ordine abbiamo avuto Cheetah (o Ghepardo che dir si voglia) per la 10.0 del marzo 2001; Puma per la 10.1 del settembre dello stesso anno; Jaguar per la 10.2 del settembre 2002; Panther per la 10.3 dell'ottobre 2003; Tiger per la 10.4 nell'aprile 2005; Leopard per la 10.5 dell'ottobre 2007; Snow Leopard per la 10.6 nell'agosto 2009; Lion - e siamo ai giorni d'oggi - per la 10.7. (già... ironia della sorte... proprio "7"!!! :-)))
Sebbene Apple sbandieri - aggiungerei finanche un "giustamente!" - più di 250 nuove funzioni per il suo ultimo sistema operativo "da leoni", le modifiche sostanziali riguardano principalmente le novità dell'interfaccia utente. Forte dell'esperienza maturata in questi ultimissimi anni con iOS (il sistema operativo dei dispositivi portatili touch) Apple ha cercato di portare sui Mac buona parte delle modalità operative di iPhone e iPad. Pertanto, a farla (appunto) da leone, sono proprio le capacità multitouch dei trackpad dei MacBook e del Magic Trackpad per le postazioni fisse. Le nuove possibilità operative dell'interfaccia utente sono davvero tante (in verità non tutte... del tutto intuitive!) e almeno per i primi tempi c'è da fare un po' di attenzione. Se poi al nostro MacBook - come nel caso del sottoscritto - abbiamo abbinato anche un Magic Mouse la cosa si complica ulteriormente, in quanto anche per questo ci sono un po' di nuove gesture di cui tener conto e, quindi, da memorizzare. Ad esempio, sul trackpad per richiamare il menù contestuale (in gergo "funzione tasto destro del mouse") basta toccare la superficie con due dita. Se ne usiamo tre - su una pagina web - attiveremo la funzione di ricerca (Wikipedia e Dizionario) sulla parola evidenziata. Le stesse tre dita, strofinate sulla superficie, trascineranno l'oggetto puntato sullo schermo. Il "secondo capitolo" delle gesture multitouch di Lion riguarda le funzioni Scorri e Zoom, mostrate qui a lato. La prima cosa che cambia è la direzione di scorrimento, che ora viene re-interpretata come naturale o innaturale (ma, si sa, tutto è relativo). Se prima per scorrere verso giù un documento il movimento delle dita era nella stessa direzione (immaginando di agganciarsi alla barra laterale di scorrimento) ora è "naturale" che accada esattamente il contrario: è come se non afferrassimo più la barra laterale ma direttamente il documento visualizzato. E per andare giù in fondo dovremo semplicemente tirarlo su. Si tratta, come sempre, di abituarsi al nuovo gesto o al limite disattivare tale naturalezza... suggerita dall'alto. Come al solito! Il terzo e, per fortuna, ultimo capitolo delle gesture multitouch di Lion riguarda le funzioni di scorrimento pagina (orizzontale) dei documenti visualizzati, delle App a tutto schermo (altra novità di Lion) più alcune gesture specifiche per il richiamo di altrettante funzionalità. Strofinando (sa proprio di Lampada di Aladino, vero?!? :-))), ad esempio, tre o quattro dita (basta solo dichiararlo anticipatamente se saranno tre o quattro...) verso l'alto attiviamo Mission Control che, di fatto, è la nuova versione di Exposé. Da questa schermata potremo avere un colpo d'occhio generale sul nostro Mac, con tutte le finestre aperte e le applicazioni attivate in modalità full screen. Se siamo dei nostalgici, le stesse tre o quattro dita strofinate verso il basso attiveranno il vecchio Exposé che, come noto, mostra solo le finestre dell'applicazione corrente. Gestualmente parlando, almeno sul trackpad del MacBook Air, le cose si complicano un po' per le ultime due funzioni che prevedono l'uso simultaneo del pollice e di tre altre dita. Con il gesto "come di afferrare qualcosa" attiveremo Lauchpad (l'elenco di tutte le applicazioni e le utility presenti, visualizzate proprio come se fosse un iPhone/iPad), mentre il gesto contrario - altrettanto complicato sui trackpad piccoli - mostrerà la scrivania. C'è da farci un po' d'abitudine, ripeto!
App a tutto schermo
Due parole, per concludere, riguardo la nuova funzionalità di OS X Lion delle App a tutto schermo. Ci sarebbe da chiedersi, infatti, come mai non ci abbiano pensato prima. Sugli schermi di dimensioni limitate, come nei portatili (specialmente quelli più... portatili!), spesso la struttura a finestre ha un po' di limiti. Con la nuova funzionalità offerta, tutte le applicazioni predisposte, potranno essere visualizzate su uno schermo intero e per passare da un'applicazione all'altra è prevista un'apposita gesture: scorrere sul trackpad con quattro dita da destra verso sinistra o da sinistra verso destra, proprio come se stessimo sfogliando un libro. Emozionante! :-)))
:-)
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