La scorsa settimana, la quasi totalità dei media, ha
celebrato il microprocessore e "i suoi primi quarant'anni".
Risale in realtà al 15 novembre 1971 la
"commercializzazione" del primo processore: la nascita vera
e propria, come tiene a ricordare Federico Faggin - suo
inventore - è da retro-datare di alcuni mesi, ovvero a
quella notte del gennaio dello stesso anno in cui i suoi
sforzi si sono concretizzati, tangibilmente, nel laboratorio
Intel di cui era a capo.
All'inizio
l'Intel 4004 era destinato ad essere solo il "motore" di
alcune calcolatrici elettroniche dell'azienda giapponese
Busicom (fu lei infatti a commissionare il lavoro a Intel)
ma presto fu intuito che il nuovo nato, il capostipite di
tutti i microprocessori, poteva e doveva essere venduto
anche come componente a disposizione di tutti, una volta
chiaro il reale potenziale a disposizione di questo "chippettino".
Certo a quei tempi, inizi anni 70, nessuno avrebbe mai
osato pensare a cosa sarebbe successo nei decenni a seguire,
a quale rivoluzione culturale e sociale saremmo andati
incontro.
Allo stesso tempo ci chiediamo oggi come potrebbe essere
la nostra "vita digitale" tra quarant'anni e più, ma come
allora nessuno azzeccò le previsioni, altrettanto ora è del
tutto inutile fare troppe ipotesi: sicuramente sbaglieremmo,
di grosso, anche questa volta.
Tocca vivercelo giorno dopo giorno il nostro "digitale".
L'unica cosa certa è che si tratta un biglietto di sola andata: dal
mondo dei bit, colorati e non, di certo non torna più
indietro.
Meglio rassegnarsi o, per meglio dire, godersi
comodamente & digitalmente lo spettacolo! :-)
4004:
chi era costui?
Cominciamo col dire che il 4004, sebbene il più importante,
era uno dei quattro componenti della famiglia Intel 4000.
C'era un componente ROM, il 4001, uno RAM, il 4002, uno
shitft register atto ad espandere le linee di I/O, il 4003
e, dulcis in fundo, il processore vero e proprio, il 4004.
"Viaggiava" ad appena 740 KHz, una velocità di clock che
oggi sembrerebbe ridicola. Considerate che un moderno
processore "va" anche a 3 GHz che vuol dire (a livello di
clock "puro e semplice") un valore circa 4000 volte superiore. Se
a questo aggiungiamo, però, i miglioramenti architetturali
intercorsi nel frattempo, compreso ad esempio il fatto che i
processori moderni sono in realtà in grado di compiere più
operazioni nello stesso istante (grazie al parallelismo
reale interno), il divario prestazionale si ingigantisce
ulteriormente, rendendolo di fatto incalcolabile.
Il povero 4004, viceversa, "consumava" ben 8 cicli di clock
per ogni istruzione semplice e addirittura 16 per quelle più
complesse. Calcolatrice, anzi foglio Excel, alla mano
equivale a un totale di (circa) 50.000 o 100.000 istruzioni
al secondo. I MIPS (milioni di istruzioni al secondo)
erano ancora ben lontani!
Dal
punto di vista esterno, il 4004 utilizzava un package a 16
piedini dual in-line, tramite i quali il piccoletto
doveva fare tutto: indirizzare la memoria, trasferire
bidirezionalmente i dati, ricevere i segnali di clock oltre
naturalmente all'alimentazione da ben 12 volt. Nulla a che
vedere con i packaging dei moderni microprocessori che
dispongono di centinaia di piedini "pronti a tutto"!!!
Piuttosto scarno - ma, si sa, eravamo agli albori - anche il
set di istruzioni, che ne comprendeva in tutto 46 tra quelle
a 8 bit (41) e a 16 bit (5).
Sedici erano i registri interni (a 4 bit!!!), mentre lo
stack poteva contare su solo tre livelli: non era granché
nemmeno il bus dati interno "largo", come i registri, sempre
4 bit. Non mancava, ovvio, un'unità aritmetico-logica (ALU)
e tutta la logica di decodifica delle istruzioni. Lo spazio
di indirizzamento era a 12 bit che significava -
teoricamente... - poter utilizzare fino a 4 K di memoria:
uno spazio pressoché "infinito" per quei tempi.
e tue applicazioni
Le citazioni dei tuoi film
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attività che preferisci. Ora ci sono delle nuove
applicazioni sociali che ti permettono di esprimere
chi sei attraverso ciò che fai.
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