Digitando, digitando... n. 03/2012 del 23.01.2012
Lenovo Yoga: a volte ritornano... :-) Corsi e ricorsi storici, come sempre. Se qualcuno ha l'ardire di pensare che il "tablet" l'abbia inventato nel 2010 la Apple, con il suo (ovviamente a detta dei mela-boys) strepitoso iPad, sbaglia di grosso. I tablet, che originariamente si chiamavano tablet-PC, sono nati almeno una decina di anni prima, ma ben poco avevano a che fare con il dispositivo proposto ben più di recente dalla Casa di Cupertino. Non erano altro che dei notebook un po' più costosi degli altri, dotati di schermo girevole sensibile al tocco, come nell'esemplare Fujitsu-Siemens visibile qui sotto. Potevano essere utilizzati tramite tastiera, come un normale computer portatile o, una volta ruotato e posizionato il display, comandati con l'apposito pennino fornito a corredo. Erano quelli tempi in cui l'utilizzo "polpastrellico" non era ancora stato inventato (da Apple?), in più il sistema operativo non era appositamente realizzato per questo scopo... ma più o meno (e alla meno peggio) adattato alla bisogna: un vero disastro sotto il profilo tecnologico al quale corrispose, giustamente, un altrettanto disastroso riscontro commerciale. Così un bel giorno, praticamente due anni esatti fa (27 gennaio 2010), Apple ha "spiegato al mondo intero" come doveva essere fatto un dispositivo di questo tipo per avere successo: niente tastiera e display completamente gestibile con le sole dite (al pari di iPhone), sistema operativo ridotto all'osso (al pari di iPhone) per dare ampio spazio di manovra, pressoché totale, alle applicazioni vendute e installabili esclusivamente tramite iTunes (jailbreaking a parte). Questa, si sa, è storia nota: quel che sorprende - o forse no... - è che c'è in atto, su più fronti, un tentativo di riesumare concettualmente i dispositivi tablet "prima maniera", ovvero portatili tradizionali che diventano tablet all'occorrenza, e non viceversa come pure abbiamo visto più volte, "fallimentarmente", in questi ultimi mesi. Così, nel corso dell'indimenticabile CES di quest'anno, tra le tante stranezze viste e intraviste, non poteva mancare una prestigiosa reincarnazione del tablet-PC, ovvero l'IdeaPad Yoga di Lenovo. Roba, quasi, da non crederci!
Era da aspettarselo...
Con Windows 8 alle porte (o era "ai cancelli"? :-) ma soprattutto con quella sua interfaccia utente "nativamente tattile" (Metro User Interface) era chiaro che prima o poi avremmo visto computer di questo tipo. Dispositivi totalmente convertibili, da usare (pienamente) nell'uno (tablet) o nell'altro (notebook) modo, secondo l'esigenza del momento. In questo caso, che sono pronto a scommetterci non sarà isolato, non si è badato "a spese" né per la prima né per la seconda essenza, nemmeno chiarificando quale delle due, tablet o notebook, sia di fatto quella dominante. Le caratteristiche tecniche, infatti, sono praticamente no-limits in entrambi i casi. Con un display da ben 13.3 pollici (ma se fosse stato da 11.6 per me era meglio...) e risoluzione 1600x900 potrà essere certamente considerato un super-tablet. Lo stesso potremo dirlo guardando ad esso come un notebook, con il suo processore Intel ad architettura (presumibilmente) Ivy Bridge, fino a 8 GB di RAM, disco a stato solido da 256 GB. Il display, come visibile nelle foto, non ruota su se stesso come avveniva nei tablet PC "prima maniera", ma è incernierato alla macchina in maniera, se vogliamo, più tradizionale. La differenza, rispetto a qualsiasi altro notebook, è che le due piccole cerniere consentono una rotazione di ben 360 gradi, cosa che permette al display di posizionarsi dal lato opposto della tastiera... anche se sarebbe più corretto dire al contrario: la tastiera, quando non serve, "sparisce" oltre il display :-) Questa sua spiccata elasticità, degna - appunto - di un provetto ginnasta Yoga (il nome del prodotto non è certo casuale...) consente al dispositivo di essere utilizzato in vari modi, comprese almeno un paio di modalità "stand" o "leggio" che dir si voglia. Naturalmente la tastiera, quando viene utilizzato come tablet, smette automaticamente di funzionare, onde evitare di ricevere input indesiderati, frutto della semplice impugnatura. Dulcis in fundo, nonostante le sue caratteristiche meccaniche oltre misura, non lo è (oltre misura) dal punto di vista fisico, rientrando perfettamente nei dettami di Intel per quel che riguarda la nascente categoria Ultrabook. Pare sia spesso appena 17 mm, ben 3 meno del limite massimo concesso ai dispositivi di questo tipo, dotati di touch screen. Dovrebbe arrivare sul mercato nel bel mezzo del 2012, naturalmente non prima del rilascio definitivo di Windows 8, intorno al quale è basato l'intero Yoga-project. Prezzo al pubblico? Non si sa... ma vocifera di 1000-1200 dollari. Temo, almeno all'inizio, un po' di più.
:-)
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