Digitando, digitando... n. 13/2012 del 21.05.2012
Microsoft MirageTable: oh bella! :-) E' più o meno da quando è stato annunciato Project Natal, poi ribattezzata Kinect, che un po' tutti, compreso il sottoscritto, si sono chiesti quando l'accessorio videoludico in questione sarebbe approdato in ambito informatico "generale". Il poter tracciare i movimenti del nostro corpo (senza bisogno di indossare guanti pieni zeppi di sensori e nemmeno impugnare un mouse) può trovare, e sicuramente li troverà, numerosi campi di applicazione nell'interfaccia uomo-macchina, da troppo tempo ferma agli albori. Certo, oggi i mouse sono ben altra cosa rispetto a quelli di 20, 30 o 40 anni fa, ma pallina a parte (scomparsa da tempo), filo sostituito da onde radio, un numero esagerato di pulsanti, rotelline e sensori tattili... non è che il succo tecnologico sia cambiato molto. Riusciremo mai ad abbandonare questa appendice "topica" del nostro PC o Mac? Saranno sufficienti le nuove interfacce tattili che si affacciano all'orizzonte dei futuri computer, dopo aver monopolizzato smartphone e tablet? Non è facile da prevedere. Nel frattempo Microsoft, rimescolando abilmente un po' di tecnologie mature da tempo, condendo il tutto con un adeguato, quanto evoluto, software di gestione, tira fuori dal cappello MirageTable, uno degli accrocchi tecnologici più difficili da definire con poche parole: è un sistema complesso di augmented reality, che permetterà di comunicare tridimensionalmente con un utente remoto, maneggiando anche oggetti virtuali per condividere esperienze. Semplice, no?!?
Semplice? Prendete due utenti distanti tra loro quando vogliamo, tanto c'è sempre Internet pronta ad azzerare le distanze. Ad ognuno di essi dategli una sedia, un tavolo, uno schermo bianco ricurvo (parte orizzontale e finisce verticale), un videoproiettore 3D con annessi occhialetti 3D, un modulo Kinect (Depth Camera), un computer bello potente e... niente più. Come in una qualsiasi sessione di videoconferenza i due utenti si vedono tra loro e possono parlare. In più, rispetto al "normale" la loro visione sarà 3D, cosa che permetterà anche di interagire con oggetti reali, trasformati all'istante in virtuali per chi sta dall'altra parte. La scansione dell'area di interazione viene effettuata tramite il modulo Kinect, che si occupa anche di tracciare la posizione degli occhi dell'utente in modo da restituire la giusta prospettiva 3D delle immagini visualizzate. Per digitalizzare tridimensionalmente un oggetto, ovvero per integrarlo nello scenario virtuale complessivo, basterà posizionarlo sull'area di lavoro e impartire uno specifico comando. Una volta digitalizzato, sia noi che il nostro interlocutore potremo interagire con esso, afferrandolo, cambiandone la posizione (compreso farlo cadere se proviamo a spingerlo con le dita!), duplicandolo ulteriormente, o integrarlo con altri oggetti virtuali (per entrambi) o reali (per uno dei due utenti). Più oggetti virtuali (esempio una palla e alcuni birilli, come nel video dimostrativo qui sotto) possono interagire tra loro e con le nostre mani, anche queste tracciate in tempo reale dalla Depth Camera Kinect. Uno degli aspetti più interessanti della riproduzione 3D degli oggetti virtuali in MirageTable riguarda il sistema di rendering/proiezione che tiene conto degli altri oggetti reali eventualmente presenti nell'area di interazione. Se, ad esempio (come visibile nell'immagine qui a lato) la proiezione di una palla intercetta uno spessore, la parte sovrapposta a questo verrà renderizzata diversamente per far sì che dal punto di vista dell'utente (nel vero senso del termine) l'oggetto sia visto correttamente in 3D. Bello, vero?!? Beh... vi state chiedendo a cosa potrà mai servire tutto ciò nella pratica, sappiate che non siete i soli. Tutto sommato (a parer mio...) se lo sta chiedendo anche Microsoft che, ovviamente, non ha annunciato un prodotto commerciale, ma solo uno studio, allo stato attuale molto embrionale, di un sistema che non si sa bene ancora in quali ambiti applicativi si svilupperà. Forse! :-)))
:-)
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