Digitando, digitando... (clicca per tornare alla pagina precedente...)

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Digitando, digitando... n. 04/2014 del 03.02.2014

Waze: uno per tutti, tutti per uno! :-)

di Andrea de Prisco

Nell'informatica moderna c'è una parolina poco nota ai più, ma di cui spesso, inconsapevolmente, tutti ne raccolgono i frutti. È il crowdsourcing che, come narra (non a caso) Zia Wiki, «si riferisce alla possibilità di utilizzare i contributi indipendenti di una "folla" per uno scopo, senza che questi siano organizzati a priori in flussi di lavoro».

Tra l'altro proprio Wikipedia è probabilmente l'esempio più lampante di crowdsourcing: tutti possono contribuire  - compreso controllarsi l'un l'altro - alla creazione a all'editing delle voci lì presenti, a beneficio della comunità. Compresi, naturalmente, quelli che non collaborano affatto, ma ne fruiscono solamente.

In ambito "satellitare", inteso come navigazione GPS & Co., esiste da qualche tempo un software gratuito e installabile su qualsiasi smartphone o tablet che sfrutta più bilateralmente tale concetto. Si chiama Waze, nasce pochi anni fa in Israele e più di recente - lo scorso giugno -  viene acquisito nientemeno che da Google per una cifra da capogiro: quasi un miliardo di dollari...

 

Collaborazione... obbligatoria!

 

Detta così potrebbe spaventare. In realtà per collaborare a Waze - a beneficio dell'intera comunità di Wazer, ovvero di tutti gli altri utenti di questo sistema di navigazione "distribuito" - non bisogna far nulla, null'altro che utilizzarlo. Ovviamente chi vuole essere più collaborativo e rendersi maggiormente utile alla comunità, come vedremo, è il benvenuto.

Waze (a proposito: pare si pronunci alla stessa maniera di ways, vie), come dicevamo prima è disponibile per tutte le piattaforme mobile: Android, iOS, Windows Mobile, BlackBerry OS. Le mappe non sono "incorporate" nell'App ma è necessaria una connessione dati per poterle visualizzare.

Ricapitolando: lo scarichi, lo installi, lo fai partire e lo utilizzi. Inserisci ad esempio un indirizzo e "lui" ti ci porta, come al solito.

Diversamente dal solito, però, Waze ti segnala strada facendo le condizioni del traffico, nonché tutta una serie di informazioni utili, come la presenza di strade interrotte, autovelox, semafori dotati di telecamera, incidenti, posti di blocco e quant'altro.

Sì, ma come fanno a conoscere tutte queste informazioni "in tempo reale"?

È qui che viene fuori la natura implicitamente social di questo software di navigazione. Lo scambio dati - mi si conceda il termine -  con la centrale avviene sempre in modalità bidirezionale, inteso come "io do una cosa a te, tu dai una cosa a me". In maniera del tutto anonima sui server di Waze sono tracciate le velocità di spostamento dei vari Wazer così è facile, per loro, stabilire quali strade/autostrade sono intasate dal traffico e su quali la velocità di scorrimento è nella norma. Tutte informazioni rese contestualmente a disposizione degli utenti stessi che così possono usufruirne in tempo reale, direttamente sulla mappa visualizzata, come nella immagine a lato.

Ovviamente, come dicevamo prima, chi vuole può essere molto più collaborativo. Richiamando l'apposito pannellino "Report" possiamo segnalare condizioni particolari, difficilmente desumibili dalla sola nostra posizione e velocità. Ad esempio specificare meglio la tipologia di traffico incontrato (moderato, inteso, in coda), perfino con la possibilità di allegare una foto - naturalmente scattata con lo smartphone stesso! - sempre a beneficio degli altri utenti.

Anche per i posti di blocco eventualmente presenti (e che vogliamo segnalare) abbiamo la possibilità di specificare finanche se gli agenti sono visibili o... poco visibili (nascosti tra le siepi?!?) e lo stesso vale per la segnalazione di incidenti (lievi o gravi), i pericoli (sulla strada, lato corsia, causa maltempo) e per gli autovelox (propriamente detti, semaforici, finti).

Poi abbiamo la possibilità di segnalare errori nelle mappe (generici, di svolta non consentita, errato incrocio, ponte o sovrapassaggio mancante) così come collaborare ancor più attivamente al completamento delle stesse. Operazione che si effettua semplicemente percorrendo le strade mancanti, dopo averne segnalato, con un semplice tap sul display, l'inesistenza. Geniale!!!

 

Very social! (anche troppo...)

 

Al primo utilizzo di Waze sceglieremo un nickname e se abbinare o meno la registrazione con il nostro account su FB (se vogliamo far conoscere a tutti i nostri amici i vari spostamenti: sconsigliabile!)

Possiamo poi decidere se visualizzare la nostra posizione sulla mappa, mostrando il nostro nickname e la nostra iconcina, o rimanere totalmente invisibili.

Qui a lato possiamo ammirare l'utente "many" (ovviamente non ho la più pallida idea di chi sia, nemmeno se è maschietto o femminuccia), domenica pomeriggio sul Grande Raccordo Anulare di Roma, carreggiata esterna. Va a più di 40 Km/h, chissà dove sta andando...

Quasi quasi glielo chiedo! Già, una delle "potenzialità" (assai discutibili) offerte da Waze consente di interagire con gli altri utenti attraverso messaggi privati - ovvero visualizzati al solo destinatario - o attraverso la modalità "Map chat" che mostra anche a tutti gli altri utenti quanto comunicato al destinatario.

Non ha risposto: o non si è accorto/a del messaggio o, più saggiamente, non mi si è filato/a proprio.

Ben mi sta!

 

«Concorso» a punti

 

Collaborando attivamente o passivamente a Waze si accumulano punti. Questi ci consentono di utilizzare icone via via più "convincenti" (baby, adulto, guerriero, cavaliere e re) e di avere maggior peso nelle segnalazioni.

Dal momento che queste potrebbero incidere sul calcolo degli itinerari degli altri utenti, in particolare quelli per traffico bloccato o strada interrotta, è chiaro che un conto è che la segnalazione provenga da un utente col ciucciotto (livello baby) un conto è che a dirlo sia un cavaliere se non addirittura un re!

I punti si accumulano anche invitando amici o, soprattutto, collaborando all'editing delle mappe. O anche inserendo/confermando i prezzi dei carburanti nelle stazioni di servizio, cosa che avviene - anche questa - con un minimo dispendio di energie da parte degli utenti. Se siamo fermi nei pressi di un distributore, compare automaticamente sul display una finestra con i prezzi registrati sui server e con un semplice ok possiamo confermarli e guadagnare altri punti.

Che vuoi di più dalla vita?!? :-)))

 


Bonus track... :-)


 

(estratto da MCmicrocomputer n. 175 del luglio 1997)

Triangoliamo le sfere

di Andrea de Prisco

Certo, ragazzi, che i tempi sono proprio cambiati! Per secoli si è inutilmente cercata la quadratura del cerchio... oggi, voltando completamente pagina, pare che lo sport preferito da alcuni (processori) matematici sia la "triangolazione delle sfere".

Ricevendo dal cielo i segnali radio satellitari, per individuare la posizione spaziale del veicolo sul quale è installato, un ricevitore GPS fa proprio questo: un semplice calcolo matematico col quale, intersecando sfere di dimensione nota, si riesce a ridurre ad uno solo gli infiniti punti di localizzazione nei quali potremmo trovarci in un determinato istante. Il tutto, naturalmente, a meno di un errore trascurabile per le applicazioni civili, dovuto tanto all'imprecisione dell'orologio di riferimento interno ai ricevitori (nemmeno lontanamente paragonabile a quello di natura atomica installato a bordo dei satelliti) quanto all'errore "pseudocasuale" volutamente addizionato dal dipartimento della difesa americano per evitare utilizzi militari (per i quali è garantita la nota "precisione chirurgica" al millimetro) da parte di potenze straniere "non autorizzate". Ma per non perdersi in autostrada, anche una tolleranza di qualche decina di metri non rappresenta certo un problema, mentre in città, dove la ricezione satellitare deve combattere con case, sottopassaggi e viadotti ingabbiati, siamo comunque aiutati da giroscopi, bussole elettroniche e sensori odometrici installati a bordo.

Copertina del numero di MCmicrocomputer contenente l'articoloMa di quanti satelliti abbiamo bisogno per fare "il punto"? L'intera rete GPS conta ben 24 satelliti in orbita ad oltre 20.000 Km e più volte si è detto che per localizzare la posizione è necessario captare il segnale radio di almeno quattro di questi. Perché quattro? Il motivo, com'era da attendersi, è di natura squisitamente geometrica. Per ogni satellite captato il ricevitore è in grado di conoscere con assoluta precisione di quale satellite si tratta (la sua attuale localizzazione intorno al globo) e con sufficiente precisione, misurando i ritardi temporali di ricezione, la sua distanza. Captando, in pratica, il segnale di un singolo satellite, il ricevitore sa di trovarsi ad una determinata distanza da esso ed è autorizzato a desumere che la propria posizione si trovi su un punto qualsiasi di un'ipotetica sfera avente come centro il satellite e come raggio la sua distanza. Sempre di infiniti punti si tratta, ma almeno abbiamo un'informazione in più. Captando il segnale di un secondo satellite, il ricevitore, con analogo ragionamento, sa di giacere anche sulla sfera di questo secondo emettitore, di posizione spaziale nota, il cui raggio è sempre dato dalla sua distanza. L'intersezione di due sfere, se la geometria euclidea non è un'opinione, è rappresentata da un cerchio e, captando il segnale di due satelliti, il ricevitore può dedurre di trovarsi lungo tale circonferenza. Un più significativo passo in avanti lo facciamo captando il segnale di un terzo satellite che, col solito ragionamento della sfera "posizione-distanza", riduce i punti di localizzazione ad appena due, dato che, una sfera e un cerchio (o, se preferite, tre sfere) si intersecano al massimo in due punti. Se uno di questi giace all'interno della superficie terrestre o a quote eccessivamente elevate (sempreché non stiamo volando!) abbiamo, per esclusione, già terminato il conto. Nel caso più probabile, della localizzazione di due punti entrambi plausibili, il ricevitore non dovrà fare altro che tendere ulteriormente l'orecchio per lasciar fugare ogni dubbio al quarto, instancabile, emettitore orbitante. Semplice, no?

 

:-)

 


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