Nel mezzo (va be’ anche tre quarti, pure
abbondanti) del cammin di nostra vita… :-)))
No, non è una botta di megalomania: volevo solo
partire evidenziando subito una certa storia,
mia, nello specifico digitale, vissuta. Ne ho
viste davvero tante, strada facendo, ma qui mi
voglio concentrare su alcune “meteore” che ho
visto passare. Alcune rapidissime, praticamente
stelle cadenti, altre ammirate e apprezzate per
più tempo… in alcuni casi svariati anni… per poi
comunque sparire (di botto, o quasi!).
Lo
spunto di riflessione me l’ha dato un caro
vicino-di-FB, Giorgio Govoni, che conosco da
una quarantina d’anni credo. Non so se siamo
coetanei, ma se non lo siamo dovrebbe essere per
poco. Dicono tutti così!
Si “lamentava”, giustamente, in un suo post di
pochi giorni fa, che erano almeno 5 anni che non
masterizzava un DVD. Molti giovani non dico che
non sappiano affatto cosa siano (in assoluto) ma
forse non sanno, non hanno fatto in tempo a
saperlo, perché non c’erano, che fossero
“masterizzabili”. Ma non è di questo-questo che
voglio parlare.
Il post in questione mi ha però fatto
riflettere, come dicevo, su quante tecnologiche
cose abbiamo visto arrivare e sparire più o meno
rapidamente.
Qualche
esempio? Molti sapranno che esistevano (esistono
ancora?) le rumorosissime stampanti ad aghi, ma
quanti sanno, o ricordano, che si sono viste per
brevi periodi anche con il nastro a colori? Tre
o quattro al massimo e, ovviamente, per nulla
miscelabili tra loro. Ovvero stampavi, sì,
qualche parola rossa o verde, ma si fermava
tutto a questo! Vedo che ancora qualcuna esiste,
ma si tratta al massimo di stampantine per
scontrini, non si sa bene perché qualcuno le
preferisca a colori. Ad aghi. Vabbè!
Che
dire - dal lato opposto - dei floppy disk, che
io ho visto arrivare come una rivoluzione
“stratosferica”, successivamente evoluti(si) in
più capienze e formati? Chi non ricorda i mitici
Zip e "i suoi derivati” di Iomega? Per anni, non
tantissimi, erano in redazione il nostro
“ossigeno” nessuno poteva immaginare di poterne
più fare a meno…
Ma
torniamo un attimo ai dispositivi di stampa: chi
non ricorda i plotter a penna? Anche questi con
pochi colori, non combinabili se non tramite
assurdi pattern, ma insostituibili per
riprodurre su carta (anche molto, molto, grande)
progetti che stampanti “normali” non avrebbero
mai potuto riprodurre. Almeno fino all’arrivo
del getto d’inchiostro, quello “come si deve”.
Già perché anche queste stampanti silenziose,
all’inizio, lasciavano un po’ a desiderare… ma a
quei tempi, a cavallo tra gli anni 80 e 90, si
era davvero felici con poco.
Una delle cose tecnologiche che mi ha sempre
attirato, da ragazzo, erano le cosiddette “penne
ottiche” (foto in apertura). Un dispositivo di
puntamento su monitor CRT, antesignano di ogni
schermo touch e “stylus pen” di oggi, per tablet
e smartphone “note”, tendenti a sparire anche
questi.
Funzionava,
se non ricordo/sapevo male (non ne ho mai avuto
una per davvero) intercettando l’istante in cui
il “pennello elettronico” del tubo catodico
colpiva il sensore interno alla penna e, in base
a una congettura temporale tutta sua e di chi le
aveva ideate, riusciva a “capire” con una certa
approssimazione il punto più o meno esatto dove
l’utente aveva posato l’aggeggio sullo schermo.
Fantastico!
Oddio… mi sono tornati in mente anche un po’ di
tentativi touch (con le dita,
ingrediiibbbile!!!) su monitor sempre anni 90.
Dalla “banale” cornice attorno al tubo catodico
con sensori (risoluzione… 2-3 cm se non di più,
era il mitico HP-150, qui a destra) alla
“spaziale” base basculante-sensibile dell'IBM
8516
Touchscreen
CRT Monitor (a sinistra) che, non si sa come,
“leggeva” i micromovimenti impressi dal dito
sullo schermo, riuscendo a capire dove l’utente
avesse “premuto”. Da non crederci… e infatti (un
po’) ancora non ci credo!
Saltando di palo in frasca, e anche di uno-due
decenni, che fine hanno fatto di display 3D
“senza occhialini”? Sono comparsi un decennio
abbondante fa, se non sbaglio s’è visto anche su
un Nindendo-nonsoché e, mi dice Zia Wiki, la
tecnologia era (è?) detta “Autostereoscopia”.
Buono a sapersi!
Vabbè, potrei obiettivamente andare avanti
all’infinito, meglio fermarmi qui. Anche se
qualcosa avrei voluta raccontarvela anche in
merito alle trackball, i monitor (rossi) al
plasma o gli indimenticabili verdi a latenza
“infinita”, per parlare del Philips CD-I (chi
era costui?), del Sony MiniDisk per l’audio
digitale, di svariati formati videotape mai
decollati… ecc. ecc. ecc.
:-)