Digitando, digitando... n. 08/2023 del 18.01.2023
Si fa presto a dire 'netbook' In tanti pensano - me compreso quando era famosa questa parola - che il primo “netbook” della storia sia stato l'Asus EeePC 700, il capostipite di una serie (non durata tantissimo e nemmeno tanto fortunata) di dispositivi così chiamati, nati intorno al 2007. In pratica dei notebook in miniatura, con performance limitate e di prezzo contenuto, “pensati” per navigare e/o poco più. Erano quelli i tempi, per capirci, antecedenti agli smartphone evoluti e ai successivi tablet (morsicati o meno entrambi) pertanto avere a portata di mano un piccolo oggetto per navigare non era ancora una cosa molto diffusa… né tantomeno “normale”. In realtà il "netBook" (scritto proprio così, e con la B maiuscola) vide la luce sul finire degli anni 90, ad opera di Psion PLC che registrò il marchio già nel 1996, tant’è che furono portate avanti battaglie legali nei confronti di Asus e di altri per violazione dello stesso. Non so come sia andata a finire, ma immagino non tanto bene per la Psion... visto che non smisero di chiamarli in quel modo, né mi risulta le fosse arrivato un risarcimento. Il "netBook" di Psion, comunque, aveva ben poco a che fare con i prodotti di Asus e di chi l’ha seguita, se non per le dimensioni compatte... ma non certo per il prezzo di vendita al pubblico che lo posizionava, semmai, in ambito professionale e industriale. Un po' più dedicato al largo pubblico fu, viceversa, il successivo Psion 7 (simile nell’architettura e nell'estetica/ergonomia), fratello maggiore dello Psion 5 che in molti, spero, ricorderanno. Tanto il "netBook" quanto il "Series 7" (così come il "5") utilizzavano il sistema operativo proprietario EPOC (padre di tutti i Symbian), non c'era traccia di hard disk e tutto si svolgeva tra RAM, ROM e schedine di memoria, proprio come accadeva con gli Psion più piccini. Il di più era dato uno schermo a colori VGA (mai visto prima in casa Psion) di dimensioni "enormi", visto che i pollici in gioco erano ben 7.7, e poteva sfoggiare una tastiera quasi standard. In seguito fu lanciato anche un netBook Pro, con display ancora più “risoluto”, SVGA, maggiore memoria/processore e sistema operativo Windows CE, quando ancora se ne parlava. Gli smanettoni riuscivano anche a fargli indossare Linux, che non era proposto ufficialmente da Psion ma questo, si sa, difficilmente rappresenta un problema. Hardware permettendo. Infine, in barba ai suoi successori “irrispettosi” (del marchio registrato), il padre VERO di tutti i netbook poteva contare su uno schermo touch, da toccare però con l'apposito pennino a corredo, come del resto succedeva con i palmari dello stesso periodo. I tempi "polpastrellici" inaugurati da iPhone erano ancora lontani...
:-)
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