Digitando, digitando... n. 10/2023 del 23.01.2023
Il mio nome è Tv Watch, Seiko Tv Watch! Grande Giove! 😁 Dev’essere per me, forse non solo per me, una gran “calamita” quella degli anni 80, non a caso comunemente etichettati come “fantastici”. Gira, gira, sempre lì vado a pescare. Siamo nel 1982-83 e l’instancabile Seiko era già da un po’ di anni regina (più o meno) incontrastata degli orologi al quarzo con display LCD, pieni zeppi di funzioni. Un bel giorno, con quello che col senno di poi chiameremmo “passo più lungo della gamba” (i tempi, diciamolo, non erano proprio-proprio maturi), tirò fuori dal cilindro un “dispositivo indossabile”, nel vero senso della parola come vedremo, che portava al polso ADDIRITTURA un piccolo televisore a cristalli liquidi. Per anni ho dato per scontato, ottimisticamente, che si trattasse solo di un prototipo o, come dicevamo a quei tempi, di una “esercitazione tecnologica”. Invece a quanto pare è stato venduto e come, tant’è che si trova tuttora in vendita a caro prezzo, come prezioso oggetto vintage da collezione su varie piattaforme ecom, ammesso di trovarne uno “formalmente” funzionante! Diciamo subito che riceve(va) solo il segnale radiotelevisivo analogico (per il digitale terrestre mancavano ancora un paio di decenni!) e non ci metto nemmeno la mano sul fuoco che non sintonizzasse solo frequenze giapponesi o modulate secondo loro standard particolari. Non di colore (NTSC, SECAM e via codificando) in quanto il display era, e non poteva essere diversamente in quegli anni, assolutamente in bianco e nero. Anzi grigiolino chiaro e bluettino medio, visto che la visibilità del display era, anche quella, piuttosto soggettiva. Vabbè… Perché segnatamente indossabile, come stuzzicavo prima? Beh, perché il “coso” non era solo un orologio da mettere al polso, ma “constava” anche di un ricevitore radio-tv separato, a sua volta alimentato da due pile stilo, da tenere in tasca e da collegare al “terminale da polso” tramite un cavo e un connettore specifico. Inoltre, complicazione finale, bisognava indossare anche le cuffie, non solo per l’audio, ma anche/soprattutto perché funzionavano da antenna ricevente. Non oso immaginare le torsioni del collo per beccare la ricezione giusta!!!🤣 (naturalmente scherzo: fungeva da antenna il cavo delle cuffie non quest’ultime. Riponete le armi!😉) Una notazione infine sulla citazione “non mescolata” con la quale ho colorato - verbo non scelto a caso - il titolo. Questo orologio-tv, in versione ancor più fantascientifica (immagino si trattasse di una sponsorizzazione da parte di Seiko) è apparso finanche in un film di 007, Octopussy per l’esattezza, tra i dispositivi proposti da ‘Q’, meno noto come maggiore Geofrey Boothroyd, all’agente segreto più famoso al mondo. In quella pellicola, come dicevo, si spinsero ulteriormente con la fantasia mostrandolo addirittura dotato di un display LCD a colori e, badabèn, SENZA appendice da tasca. Sul tutto, poi, fu costruita la solita gag “goliardica” (per non dire sessista) tipica dei film di James Bond di allora. Lì Roger Moore, nell’intento di testarlo, punta poco signorilmente la telecamera collegata al TV Watch sul décolleté di una malcapitata comparsa, complimentandosi per la resa del dispositivo! Oggi l’avrebbero fatto nero!!! 😲
:-)
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