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Digitando, digitando... n. 91/2023 del 11.09.2023

Apertura

ADPbook2023… BACKSTAGE!

Stavo anticipando qualcosa all’amico ed ex-collega di MC Paolo Cognetti, l’altra sera all’arrosticinata romana, ma poi le portate hanno avuto il sopravvento… .

di Andrea de Prisco

Non sono particolarmente attrezzato per l’impaginazione, tantomeno di libri, e quindi mi sono dovuto accontentare degli strumenti a mia disposizione. Che poi erano essenzialmente due, l’immancabile Word e l’altrettanto indispensabile Photoshop. Il tutto seguendo le linee guida dello stampatore che, se si vogliono ottenere risultati “senza sorprese” vanno seguite alla lettera.

In sintesi - dicono tutti così… - scrivevo i testi con Word, e con questo tenevo traccia della numerazione pagine generando l’indice “di servizio”, in pratica a uso interno. Già perché quello presente nel libercolo che si ispira fortemente agli indici di MC degli ultimi anni, è realizzato “a mano” con Photoshop, così come frutto dello stesso fantastico strumento anche le pagine di inizio capitolo. Non sono un grafico, si vede, ma credo che il risultato ottenuto (per l’indice e i capitoli) sia quantomeno accettabile. O sbaglio? 🤔

Sempre con lo Photoshop ho realizzato anche le testatine presenti in tutte le pagine, con l’anno di riferimento in stile display a led verdi, anche questo un piccolo richiamo al passato. C’erano finanche nel modulo di comando e nel LEM delle missioni Apollo, pur essendo ancora in circolazione, in carne e ossa o riprodotti sui display LCD presenti dappertutto. Vabbè, sto divagando, e meno male che avevo detto… in sintesi.

Perdonatemi, “è che mi disegnano così” (cit.) 🤣

Ho utilizzato Word anche per inserire (momentaneamente) le immagini, più che altro per “sagomare” il testo che scorre tra le pagine. Dico momentaneamente perché la successiva esportazione in PDF le massacrava non poco, quindi le ho poi sostituite con Photoshop ricavando, dal PDF, tutti i JPG delle pagine.

Sempre con quest’ultimo, ho convertito ogni pagina in quadricromia secondo il profilo CMYK richiesto dallo stampatore (FOGRA 39) e, come anticipato, sostituito le immagini provenienti dal PDF di Word. Non è chiaro? Capisco, il procedimento è un po’ complicato (per quanto ripetitivo, dopo un po’ ero diventato una macchinetta mitragliatrice!) e ancora non vi ho detto che per ottenere i testi in nero 100% (non nero di quadricromia, per chi non ha già smesso di leggere) ho manovrato direttamente sui livelli con copia e incolla selettivi. Copia da tutt’e quattro, incolla solo sul livello del nero… et voilà… risolto il problema dei testi come dicevano loro.

Diciaaamolo… questo è il metodo che ho escogitato (al volo) io, non escludo che potevo fare diversamente, sempre però con quello che avevo: nessun programma specifico di impaginazione, stile Xpress e affini. A proposito: esiste ancora Xpress? Lo usavamo a MC, anzi lo usavano i grafici. Non scherziamo!

Per farla breve - ci riprovo ad essere sintetico, incrociamo le dita! - alla fine avevo 224 JPG in alta risoluzione (300dpi, anche questo come da linee guida), uno per pagina, che ho ri-composto in un PDF unico, con Acrobat PRO. Ecco, avevo dimenticato anche questo, c’era anche “lui” a darmi una mano.

File separato per le copertine, queste ultime realizzate direttamente in Photoshop senza alcun passaggio da Word. Ovviamente!

 

Concludo dicendo che una vera e propria salvata la devo - la dobbiamo! - alla copia campione ordinata (e strapagata, m.l.) grazie alla quale ho potuto fare alcune correzioni importanti, altrimenti ci saremmo dovuti accontentare tutti di un risultato così-così. Uhm

Ancora GRAZIE a tutti per aver aderito all’iniziativa!

 


 

La copertina, completamente realizzata con Photoshop, e i suoi “infiniti” livelli.

 


 

Anche il sommario, che ricorda quello di MC dell’ultimo periodo (dal 97 in poi), è interamente realizzato con Photoshop.

 


 

Il testo è stato originariamente composto (e quasi impaginato)
con l’immancabile Microsoft Word.

 


 

Dopo l’arrivo della copia campione, a parte alcuni aggiustamenti sparsi qua e là, ho deciso di rendere a colori (a “mano”, con Photoshop, agendo su selezioni, tinte, canali) alcune immagini originariamente in b/n come quella del Mac Portable.

 


 

Un’altra delle cose corrette in extremis, grazie alla copia campione è stata la spaziatura tra le due metà della testata, nell’indice. Ero sicuro che avrebbe creato problemi (vedi immagine inferiore), avevo pure chiesto riscontro allo stampatore che mi aveva rassicurato “ma no, nessun problema”. Indovinate chi aveva ragione? Penso che gliele avrei restituite tutte e 128 le copie se arrivavano in quel modo (dopo quella risposta alla mia domanda preventiva…).

 


 

Infine, questa è l’immagine “creata” a giugno per dare un’idea del risultato atteso. Sono partito fotografando un libro delle stesse dimensioni, posizionato sulla mia scrivania e su questa foto (in alto) ho “apposto” copertina e dorso del mio libercolo, distorcendola secondo prospettiva apparente. Una volta completata la fotoelaborazione… non nascondo che mi sono perfino emozionato guardandola!

 



 

:-)

 


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