MAR 18 1987
Confronto AAA:
Atari 1040ST
L'Atari 1040, così come viene scartato dalla sua confezione, dispone internamente di ben un megabyte di memoria (delle tre macchine in prova è, in tal senso, la più fornita) e di un drive da 720 k formattati.
Sempre dallo scatolone, tiriamo fuori un mouse, un cavo di alimentazione, qualche manuale user-frindly per l'uso della macchina, del basic, del logo e dei programmi forniti, e a proposito di questi due dischetti contenenti i summenzionati linguaggi di programmazione, un word processor e un programma per disegnare a colori in bassa risoluzione. A proposito di mouse c'è da dire l'interfaccia a icone non è stata curata dalla casa madre, ma dalla Digital Research che mette a disposizione il suo window system GEM (Graphic Environment Manager) anche su altri computer. Così come alcuni programmi espressamente progettati per tale interfaccia, facenti parte della collana GEM: Gem Write, Gem Paint, Gem Draw, il primo un word processor, il secondo un pacchetto grafico per disegnare col muose, il terzo un vero e propio CAD molto ispirato al famoso Mac Draw del Macintosh.
Tecnicamente parlando, il 1040 pur essendo stato commercializzato pochi mesi orsono, non è di fatto una macchina nuova. La sua architettura interna, come abbiamo potuto notare nel corso della prova apparsa sul numero di gennaio di MC Microcomputer, ricalca totalmente quella del fratello minore 520, in "circolazione" ormai da più di un anno. Il drive, l'alimentatore e mezzo mega in più tutto all'interno del cabinet fanno le uniche differenze, anche se dobbiamo dire il risultato finale è tutt'altro che insignificante avendo dato alla macchina "così conciata" tutt'altro aspetto, ben diverso dalla collezione di scatoline di cui era formato un sistema 520.
Se da una parte ciò significa che la totalità del software esistente è già pronto per essere usato da tutti i nuovi AtariST-i, dall'altro implica che a livello hardware la macchina non offre nessuna novità di grido (in quest'ultimo periodo specialmente), come processori grafici, sonori ed altro.
Inutile dirvi che il fatto in sé non implica proprio nulla, anche perché se parlando di icone e mouse non possiamo non volgere lo sguardo a papà Mac, occorre ricordare che questo, in tutto il suo splendore (e possiamo ben gridarlo) non è altro che un 68000 attorniato da una manciata di chip... buttati lì. Chiaro esempio di come, spesso e volentieri, non è l'hardware a "fare" le macchine ma il software, la serietà dei costruttori, e soprattutto quanta gente esterna dedica le proprie risorse producendo accessori, espansioni e ammennicoli vari che finiscono per rendere una determinata macchina sempre più adatta a un maggior numero di utenze.
Nel caso del 1040, o meglio della famiglia ST, dobbiamo dire, soprattutto considerato che rispetto alle altre due macchine ha maturato più tempo a sua disposizione, movimento ce n'è stato tanto e ce n'è ancora. Pur essendo la più "chiusa" delle tre macchine, chiusa nel senso di meno aperta a esperienze esterne hard e soft da parte degli utenti smanettomani, dispone già di un numero di accessori piuttosto interessanti prodotti dentro e fuori casa Atari.
A parte le unità esterne a floppy disk singola e doppia faccia (360 e 720 k formattati) direttamente collegabili alla macchina (nessuna interfaccia è necessaria), in casa Atari annoveriamo un hard disk da 20 mega, anch'esso pret-a-porter semplicemente collegando il connettore ad una apposita presa presente sul 1040.
Oltre a tali espansioni ufficiali (dalla Atari Italia abbiamo anche appreso della futura commercializzazione di una stampante dedicata, leggi: niente più problemi con i caratteri speciali) siamo a conoscenza, da nostre "indagini", dell'esistenza di un altro po' di accessori interessanti come digitalizzatori audio e video, e di una futura espansione di memoria a 4 mega non ancora commercializzata solo per gli alti costi dei chip da 1 megabit che, ricordiamo, il chip custom gestore della memoria del 1040 è in grado di dirigere egregiamente. L'autore di tale espansione è la Hard & Soft di Terni che già da tempo cura la produzione di una espansione analoga a questa per il 520, portandolo a un megabyte.
Altra grossa novità , il fatto che il famigerato connettore laterale per cartucce rom è tutt'altro che celibe essendo disponibile (fonte Atari Italia) una cartuccia contenente un emulatore di terminale VT100, una cartuccia con un nuovo basic e, udite udite, (fonte Hard & Soft di Terni) un emulatore Macintosh capace di far girare il 70% del software di questa macchina, momentaneamente trasferendolo via RS-232 tra i due computer in modo da poterne disporre su dischetto formato Atari, ma in seguito direttamente da dischetto Mac quando verrà commercializzato un drive apposito (la gestione delle memorie di massa nelle due macchine è troppo diversa) utilizzabile con la stessa cartuccia acquistabile "oggi".
Infine, annoveriamo una interessante scheda oscilloscopio che permette la visualizzazione delle forme d'onda analizzate direttamente sullo schermo dell'Atari e con la grafica di questo. Scusate se è poco.