L’ENIAC e le ragazze flip-flop
Siore e siori o, meglio ancora, Ladies and Gentlemen, ecco a voi il «primo computer digitale programmabile, elettronico e per uso generale», saggiamente circondato dalle ENIAC Girls, le insostituibili programmatrici troppe volte dimenticate.
Ne approfitto subito per una polemichina delle mie. Nella traduzione automatica, gentilmente offerta da Google per il suo browser, quando si parla a casa di Zia Wiki inglese di ENIAC's six primary programmers, con tanto di elenco seguente di sei nomi femminili, l’intelligente e incauto traduttore - checché ne dicano i moderni Presidenti del Consiglio - molla un quantomeno discutibile «I sei programmatori principali di ENIAC». Ci torneremo, non sulla traduzione, ma sul fatto in sé.
Come molti prodotti tecnologici di quegli anni (e non solo…) l’Electronic Numerical Integrator And Computer - nome in codice Project PX - nacque per scopi bellici. A richiederlo fu il Ballistic Research Laboratory, un centro di ricerca collegato all'esercito degli Stati Uniti d'America, interessato sin dal 1943 alla realizzazione di una macchina in grado di risolvere problemi di calcolo balistico per il lancio dei proiettili d'artiglieria: più che legittimo, dal loro punto di vista.
Il piccolino venne alla luce tre anni dopo, grazie ai due scienziati J. Mauchly e J. Eckert. Lungo una trentina di metri e pesante altrettante tonnellate, occupava una superficie di 180 metri quadri, ben riscaldati dalle circa 18.000 valvole termoioniche di cui era composto. Erano collegate da 500.000 contatti saldati manualmente e, per via dei quasi 200 kW di assorbimento, pare portasse la temperatura ambiente del locale anche a più di 50 °C. Aspetto che creava non pochi problemi, soprattutto alle valvole, specie quelle disponibili a metà anni quaranta, non ancora ottimizzate per utilizzi così impegnativi. Del resto il transistor ancora non era stato inventato, quindi l’elettronica disponibile all’epoca… quella era: prendere o lasciare! Si narra che all’inizio se ne fulminasse anche una ogni due minuti, tempo medio poi portato finanche a due-tre giorni, non appena disponibili tubi di maggiore affidabilità.
Aveva una struttura modulare, basata sull’utilizzo di 42 pannelli disposti lungo le pareti della stanza. Alti quasi tre metri e larghi una sessantina di centimetri (come i moduli delle cucine componibili… ) alcuni di questi erano portatili ovvero posizionabili dove meglio potevano compiere il loro compito, semplificando il cablaggio dei cavi di interconnessione. Già perché l’ENIAC proprio così si programmava, collegando tra loro le varie unità calcolatrici e impostando a mano le migliaia di selettori a dieci vie lì presenti.
Come ci evidenzia Zia Wiki, «… l'operazione di mappatura di un problema sulla macchina era estremamente complessa e poteva richiedere diverse settimane di lavoro. A causa delle complessità insite in quest'operazione, i programmi erano in genere modificati dopo un grande numero di test del programma corrente. Una volta che il programma era stato definito su carta, il processo di inserimento dello stesso nell'ENIAC, attraverso la manipolazione di interruttori e cavi, poteva richiedere diversi giorni. Questa fase era seguita da un periodo di verifica e debugging, facilitato dal fatto che l'ENIAC era in grado di eseguire programmi un passo alla volta».
A occuparsi interamente di questo delicato compito furono LE programmers prima citate, un folto gruppo di computers (ricordo che si chiamavano così le addette e gli addetti al calcolo, matematiche e matematici esperti, prima ancora che arrivassero i calcolatori propriamente detti) selezionate tra le migliori menti della Moore School of Electrical Engineering - nulla a che vedere con il Moore dell’omonima legge - presso l'Università della Pennsylvania. Purtroppo, come (maledettamente) spesso capita, il loro prezioso contributo non fu mai celebrato a sufficienza o per meglio dire fu quasi totalmente ignorato. Finanche nella conferenza stampa del 1946 nella quale venne annunciato l'ENIAC al grande pubblico americano, le programmers non ottennero un riconoscimento, e la cosa andò ancora peggio alla celebrazione del cinquantenario dell'invenzione dell'ENIAC, quindi in tempi ben più moderni (?), alla quale molte di loro non furono invitate.
Che vergogna!