Digitando, digitando... n. 14/2010 del 05.04.2010
Voce del verbo NOTEBOOK
di
Andrea de Prisco
Il breve
confronto-scontro tra i due "piccoli" di casa Acer, il
netbook 751h e il ben più performante 1810t,
anticipato la scorsa settimana,
non poteva certo esaurirsi a base di sole chiacchiere (mie,
nella fattispecie!).
Visto
che il secondo costa quasi il doppio del primo, a parità di
caratteristiche estetico-funzionanali (entrambi offrono un
display da 11.6 pollici, identica è la tastiera e molte sono
le altre caratteristiche, apparenti, in comune) la domanda
nasce spontanea: il modello superiore, offre davvero
qualcosa (e quanto...) in più del fratellino predecessore?
Beh, sì, anche solo
guardando le caratteristiche "à la carte" si nota subito che
il 1810 è notevolmente migliore del 751. La versione in
prova,
l'Olympic Edition, offre ben 4 GB di Ram (contro 1), un
disco da 500 GB (contro 160), un processore Pentium (contro
un Atom), un sistema
operativo attuale e avido di risorse (Windows 7, checché ne
dica Microsoft) contro un ben più leggerino XP progettato
per in computer di
quasi 10 anni fa. Tutte caratteristiche che già da sole
dovrebbero farci comprendere quanto sia azzardato accostare
i due modelli, in barba alla foto d'apertura di questo
articolo, da me "montata" a colpi di Photoshop! :-)))
La
mia personalissima indagine, però, è volutamente andata
oltre le caratteristiche, per così dire, visibili. Sono
partito, infatti, dalla doccia fredda che il 751 mi ha
riservato l'estate scorsa, quando (tutto contento) volevo
regalargli un velocissimo SSD (Solid State Disk) da 64 GB.
La mia speranza, poi delusa, era di farlo correre molto di
più, in considerazione del fatto che tutti i sistemi
operativi Microsoft, da un po' di anni a questa parte, fanno
largo uso del disco rigido durante il funzionamento,
caricando e scaricando di continuo ogni ben di Dio, tra
un'ottimizzazione dei file e un'indicizzazione dei
contenuti: praticamente un andirivieni dal disco...
coordinato e continuativo.
Il
"piccolino" di casa Aver ha, come evidenziato nel test
pubblicato a suo tempo in
queste pagine, problemi "interni" a parer mio assai gravi
per quanto riguarda l'interfaccia di trasferimento dati con
l'hard disk. C'è un vero e proprio collo di bottiglia che,
di fatto, vanifica la passibilità di migliorare le
prestazioni sotto questo punto di vista, una delle poche
possibilità generalmente consentite ai computer portatili.
Immagino l'abbiano fatto apposta!
Veder
"soffrire" un SSD a soli 50 MB/s di velocità (quando ne
potrebbe offrire anche il triplo o il quadruplo, collegato
come si deve...) non è certo un bello spettacolo. Come se la
caverà, viceversa, il nuovo nato? Vediamo... :-)
Prima prova: dotazione standard!
Tanto
per cominciare "per dritto", ho messo a confronto i due
gingilli così come mamma (Acer) li ha fatti: dotazione
rigorosamente standard, così come escono di fabbrica.
Il
"coltellino svizzero" utilizzato per il test è il consueto
HDtach che, nel suo piccolo, è in grado di rilevare
caratteristiche (e/o problemi...) interessanti. La prima
delle due schermate proposte qui a lato mostra le (modeste)
performance del 751h. Tempo di accesso medio 22.8
millisecondi, velocità di lettura media 43,7 MB al secondo
e, tragedia delle tragedie (grafico a barre in basso a
sinistra) velocità dell'interfaccia di trasferimento pari ad
appena 55.8 MB/s.
Come se
tutto ciò non bastasse, il tutto è gravato da un "costo" in
termini di CPU pari all'11%.
Ben
diverso, subito sotto, lo scenario relativo al 1810tz. Il
tempo medio d'accesso del disco standard è 18.7 ms, la
velocità di lettura media è di quasi 64 MB/s (con punte
prossime ai 90 MB/s), l'impegno della CPU è del 5% e,
soprattutto, la velocità dell'interfaccia di trasferimento
(grafico a barre) non lascia spazio a delusioni. Il dato
rilevato è un ottimo 227.7 MB al secondo, degno di una SATA
a briglie sciolte, come ci si aspetta da un'architettura
implementata senza strani (e assai sospetti...) colli di
bottiglia!
Anche ad
occhio, osservando il grafico, si nota che c'è qualcosa che
non va. Tutti i dischi rigidi "tradizionali" (ovvero a
piatto rotante, testine, ecc. ecc.) offrono performance
migliori nella prima parte e inferiori verso l'interno dove,
a parità di velocità angolare, quella lineare
(testina-disco) è minore. Un grafico "normale" sarebbe
quello mostrato per il 1810tz: valori più alti verso
sinistra, più bassi verso destra. Nel 751h questo non
succede: il grafico è piatto per buona parte del suo
"tragitto" e solo nella parte finale inizia a scendere.
Questo
vuol dire, semplicemente, che c'è un limite fisico
nell'architettura interna che, nonostante la sua natura
esclusivamente elettronica, offre una velocità di
trasferimento addirittura peggiore di quella del disco
stesso, dove sono in gioco anche parti meccaniche. Da non
crederci... :-(
Seconda
prova: dotazione "super"!
Per la
serie "adesso esageriamo" (nel bene e nel male) proviamo a
sostituire l'hard disk standard con il già citato (e
testato) Solid State Disk da 64 GB di produzione Samsung.
Nella
prima schermata i risultati, deludenti, del 751h: nonostante
venga venga rilevato un eccezionale valore di 0,4
millisecondi per quanto riguarda il tempo di accesso medio
(trattandosi di microchip "allo stato puro" era da
attenderselo...) il collo di bottiglia dell'architettura
interna non perdona: siamo sempre sui 50 MB/s di velocità di
lettura, un risultato che non esito a definire MORTIFICANTE
per un disco a stato solido (il quale, però, non ha nessuna
colpa!!!).
Ecco
cosa succede installando lo STESSO disco nel 1810tz:
velocità media di lettura 176,3 MB/s, tempo di accesso medio
pari a 0,2 ms (il doppio del pur eccezionale 0,4 prima
riscontrato), ed è naturalmente confermata anche la velocità
di interfacciamento col sistema che si assesta, nuovamente,
sugli oltre 220 MB/s. Non male, vero?!? :-)
Terza prova: la parola a Windows!
Come
tutti sanno, sin dai tempi del poco fortunato Vista, in
Microsoft hanno ben pensato di offrire all'utente un metodo
(interno) di classificazione delle prestazioni del proprio
sistema.
Pertanto, installato (momentaneamente) il recentissimo
Windows 7 anche sul netbook 751h, proviamo a vedere cosa ne
pensa il sistema operativo.
I
rispettivi risultati sono mostrati qui a lato: inutile
sottolineare che il misero 1,8 è del 751h, mentre il "medio"
3,2 se l'è aggiudicato il 1810tz.
Vediamo,
brevemente, nei dettagli i singoli valori prestazionali,
così come emersi da questa classificazione, per così dire,
"interna".
E'
evidente, innanzitutto, la maggiore potenza di calcolo del
Pentium (rispetto all'Atom) che consente di ottenere un
punteggio più che doppio: 4.0 contro 1,8. Discorso analogo
per la memoria che, per il modello maggiore raggiunge il
valore 4,8 mentre per il piccolino si assesta a quota 4.1.
Molto vicina, nei due casi (secondo Windows) il punteggio
delle "prestazioni desktop per Aero" anche se, a ben
guardare, gli effetti grafici sul 751h sono particolarmente
rallentati. Nessun commento (inteso proprio come "no
comment"), viceversa, per le prestazioni grafiche 3D
(punteggio 3,2 contro 2.3) in quanto non credo proprio che
né l'uno né l'altro siano pensati per questo genere di
applicazioni. Vabbè... |
|
Sconcertante, infine, la valutazione di Windows in merito
alla velocità di trasferimento dati: 5,8 per il 1810 e 5,3
per il 751. Praticamente, secondo loro, appena un 10 per
cento di differenza!
Ma che
dicono??? :-(((
In
conclusione...
Ci
starebbe bene, per finire, un sonoro: "COME VOLEVASI
DIMOSTRARE". Come emerso da questa prova a confronto, la
differenza (anzi, le differenze) tra un notebook e un
netbook sono evidenti, e non poteva essere diversamente.
In molti
continuano a pensare che un netbook sia, semplicemente, un
notebook più piccolo, mentre dovrebbe essere ben chiaro che
si tratta di un prodotto SOSTANZIALMENTE diverso. Il
notebook è, nella stragrande maggioranza dei casi, una
valida alternativa al PC propriamente detto, nel senso di
Personal Computer, il netbook rimane quello che è: un
oggettino per la sola navigazione in Internet e poco altro.
:-)
Vuoi commentare l'articolo?
Scrivi il tuo messaggio e clicca su Invia.
Ricordati di specificare il mittente...
ovviamente se vuoi! :-)
|