Articolo pubblicato sul n. 159 di MCmicrocomputer (Edizioni Technimedia Srl - Roma) nel febbraio 1996
Speciale Notebook
Multimediali: Volete un consiglio spassionato? Compratevi un computer coi baffi! Scherzi a parte, la cosa e' piu' seria di quanto possa sembrare. Nel nostro ruolo di giornalisti tecnici ci capita molto spesso di dover rispondere a domande riguardanti consigli per l'acquisto di un computer. La risposta, com'e' facile intuire, e' tutt'altro che semplice anche perche' dipende, banalmente, dal tipo di utilizzo cui il computer e' destinato. Se poi parliamo di computer da tavolo, la difficolta' aumenta vertiginosamente (fino quasi a... scomparire), visto che le differenze tra le varie macchine non esistono piu' da tempo (tranne rare eccezioni) e la scelta si compie in pratica solo valutando "numericamente" il rapporto prezzo/prestazioni (tot megahertz, tot megabyte, tot megalire). Il piu' delle volte, cio' porta erroneamente a sottovalutare fattori non meno importanti, come la garanzia, l'assistenza tecnica post vendita, la possibilita' di effettuare futuri upgrade e tant'altro del medesimo tono. Per fortuna - chi mi legge da tempo sa quante volte l'ho sottolineato - nel mondo dei portatili si respira un'aria certamente migliore. Le macchine (tranne rare eccezioni... in questo caso il senso e' negativo) sono tutte diverse tra loro ed e' possibile avere ampie possibilita' di scelta tra i modelli anche a parita' di configurazione. Ad esempio, due macchine Pentium a 100 MHz, con pari capacita' di hard disk, dotazione di RAM e di dispositivi integrati possono avere anche prezzi sensibilmente diversi e trovare entrambe una propria fetta di mercato pronta ad acquistare l'uno o l'altro prodotto. Le differenze possono riguardare (finalmente!) caratteristiche qualitative e non solo quantitative, cosi' come succede con qualsiasi altro oggetto aquistabile, sia esso un divano a tre posti o una camicia (con o senza baffi) a due maniche e un colletto. Quest'aspetto, per certi versi affascinante, viene considerato anche da chi non e' "necessariamente interessato" all'acquisto di un portatile, ma e' attratto principalmente dalla possibilita' di scegliere anche qualitativamente il proprio computer e secondariamente non disdegna la possibilita' di buttarlo nel cassetto quando intende giocare a rubamazzetto con le carte-carte e non con le carte-pixel di Windows & Co. Oggi i computer portatili non hanno piu' alcuna limitazione tecnologia rispetto ai computer fissi. Le velocita' in gioco sono praticamente le stesse, discorso analogo per le capacita' degli hard disk, l'espandibilita' RAM, le periferiche incorporate o collegabili esternamente. Grazie, poi, agli alloggiamenti PCMCIA possiamo anche preservare (almeno teoricamente) i nostri investimenti hardware per quel che riguarda le schede di espansione in questo standard che, cambiando successivamente portatile, potremo continuare ad utilizzare in futuro senza riacquistare tutto da capo. L'ultimo grido in fatto di notebook sono le macchine dotate di lettore di CD-ROM, alle quali abbiamo dedicato il nostro "speciale". Possiamo suddividerle fondamentalmente in due categorie. Quelle che offrono il CD-ROM driver contemporaneamente all'unita' floppy disk e quelle che lo montano in sua sostituzione. Naturalmente le prime saranno un tantino piu' ingombranti delle seconde, ma sono maggiormente indicate principalmente per due categorie di utenti: gli insaziabili e i distratti. Ovvero chi ama mangiare i famosi "piselli ripieni di cozze trifolate" e chi, per paura di dimenticare a casa una delle due unita', si autocondanna a portarsele dietro sempre entrambe anche quando finira' per non utilizzarne alcuna. Dal versante opposto, non deve spaventare l'operazione di sostituzione dispositivo (qualcuno pensera' che sia necessario ogni volta riprogrammare il setup della macchina) in quanto tutto si riduce ad effettuare lo scambio a macchina spenta, cosi' come faremmo con un bacco batterie o qualsiasi altro accessorio periferico.
Quanta multimedialita'?
Si fa presto a dire multimedia! Tale definizione (ammesso sia lecito considerarla tale) e' forse una delle piu' fumose dell'intera storia informatica. Commercialmente parlando, i notebook multimediali sono quelli che incorporano il lettore di CD-ROM e una sezione audio che offre ben oltre il semplice altoparlantino beep-beep di sistema. Tutti i modelli in prova in queste pagine utilizzano una sezione audio stereo compatiblie Sound Blaster, includono un piccolo microfono incorporato e integrano uno o due altoparlanti. Viste le ridotte dimensioni in gioco (il riferimento ludico e' puramente casuale) e' inutile attendersi da queste casse caratteristiche sonore di alta fedelta', che difficilmente si spinge oltre quella "citofonica". Fortunatamente tutti i notebook in prova offrono di serie anche entrate e uscite audio, queste ultime utilizzabili non solo per corredare il portatile di una coppia di speaker esterni (da lasciare probabilmente a casa vista la loro scarsa portatilita') ma soprattutto per il collegamento ad un sistema di amplificazione esterno ad esempio nell'utilizzo durante una presentazione grafica che sfutta anche messaggi sonori. I portatili piu' evoluti, oltre a questo, offrono anche un'uscita video standard per il collegamento con apparecchiature che accettano segnali compositi e in alcuni casi addirittura un ingresso con tanto di digitalizzatore video integrato per catturare filmati (da includere, ad esempio, nei nostri documenti multimediali). Un ulteriore passo avanti e' offerto da quei portatili che offrono, di serie o come ulteriore opzione, del decodificatore MPEG per la visualizzazione dei filmati video registrati in questo formato, oppure del sintonizzatore TV per ricevere addirittura i programmi televisivi. Anche questa e' multimedialita'.
Questione di feeling
Per un certo periodo i computer portatili hanno rischiato di precorrere la stessa, disastrosa, strada dei telefoni cellulari: i costruttori facevano a gara a chi ce l'aveva... piu' piccolo. Prima i trasportabili, poi i laptop, i notebook, i subnotebook, i palmtop e c'e' mancato poco che non inventassero il PC/orologio (Pols-top?) e il modello incorporato nello spazzolino (Dent-top?). Spiacente: i portatili - anche questo lo andiamo ripetendo da sempre - non devono solo essere portati ma soprattutto usati. Anch'essi, nel loro piccolo (mica tanto, vista l'importanza che investono), devono rispondere a precise norme di carattere ergonomico proprio come i loro fratelli piu' grandi. La tastiera, signori miei, deve essere una tastiera. Il mezzo primario di interazione col computer e non il nostro biglietto di ingresso omaggio per l'inferno (a seguito delle infinite bestemmie che potremmo pronunciuare). In passato abbiamo incontrato anche tastiere da... Santa Inquisizione, per fortuna oggi la musica e' cambiata e la qualita' e' migliorata notevolmente. Certo, le differenze tra le tastiere dei vari notebook esistono ancora, ma riguardano maggiormente il layout dei tasti piu' che la loro effettiva precisione di funzionamento. Il problema e' principalmente di chi e' gia' abituato ad un'altra tastiera (quella del proprio computer da tavolo) e piu' difficilmente e' in grado di riprogrammare la propria gestualita' nel compiere determinate azioni... alfanumeriche. D'altro canto non e' nemmeno possibile avere sul nostro notebook una tastiera estesa in tutto e per tutto e dunque un minimo di spirito d'adattamento e' comunque necessario. Personalmente (si tratta di un giudizio soggettivo, s'intende!) non sopporto quelle tastiere che hanno i tasti di controllo PageUp, PageDown, Home, End, all'estrema destra accanto ai vari Return, BackSpace e secondo Shift. Trovo che l'accesso a questi ultimi, relegati in questo caso in seconda fila, possa essere ostacolato dalla presenza dei primi, sicuramente meno importanti e per questo meno frequentemente digitati. Magari e' anche questione di abitudine... ma perche' accontentarsi quando e' possibile disporre i tasti in maniera sicuramente piu' istintiva?
TFT o STN?
Dietro queste due sigle si nascondono le attuali tecnologie dei display a colori LCD. I primi, detti anche a matrice attiva, offrono una qualita' immagine per certi versi (nitidezza, geometria, basse emissioni) addirittura superiore a quella offerta dai monitor a tubo catodico... ma hanno conseguentemente un costo piuttosto elevato. I secondi, detti anche matrice passiva, costano molto meno dei primi, ma soffrono ancora di alcuni problemi di riverbero che ne penalizzano la visibilita' in particolari condizioni. Tanto le differenze in termini di costo quanto quelle qualitative, negli ultimi anni sono andate diminuendo. In alcuni casi il cosiddetto "delta" da pagare in piu' per disporre della tecnologia piu' evoluta si aggira intorno al milione e dunque la tentazione di optare per il TFT diventa sempre piu' forte. Purtroppo non tutti i costruttori di notebook offrono entrambe le possibilita' ma in alcuni casi capita che il display migliore sia abbinato solo ai processori piu' veloci e viceversa. E' un problema che a volte riguarda anche il taglio dell'hard disk e, come e' facile comprendere, non ha alcuna giustificazione tecnica ma solo commerciale (e in quanto tale, dal punto di vista dell'utente giustamente esigente, molto spesso inaccettabile).
Trackball addio?
Un ultimo aspetto, da non sottovalutare nella scelta di un notebook, riguarda il dispositivo di puntamento integrato nell'apparecchio. Anche questo componente, in un certo senso, puo' condizionare la scelta di un notebook. Si tratta, infatti, di una delle caratteristiche immodificabili dall'utente (non e' data la possibilita' di scelta a riguardo, se non cambiare modello) e dunque e' necessario tenerne conto nelle valutazioni complessive. Scomparsa ormai dappertutto la trackball integrata (chissa', poi, perche') i dispositivi di puntamento che incontriamo nei moderni notebook si riducono al TrackPoint ideato e proposto da IBM per i suoi ThinkPad e alla TrackPad adottata per la prima volta da Apple per i suoi PowerBook. Il primo e' "immerso" nella tastiera alfabetica ed e' utilizzabile senza postare le mani di un solo centimetro. La seconda, nonostante abbia sembianze e caratteristiche fisiche di una minitavoletta grafica, ha un funzionamento piu' simile a quello della trackball. Per entrambi i sistemi e' necessario un breve periodo di apprendistato, quindi non c'e' da scoraggiarsi se le prime interazioni saranno particolarmente difficoltose. Forse l'abbiamo dimenticato, ma anche il mouse (piu' di dodici anni or sono) ci ha provocato lo stesso tipo di problema. Eravamo a quei tempi ai primordi dell'interazione gestuale uomo-macchina. Chissa' come comunicheremo con i sistemi operativi dei computer tra altri dodici anni.
Prezzo chiavi in mano
Concludiamo questa breve carrellata con alcune considerazioni su prezzi e configurazioni dei notebook recensiti. Trovate in queste pagine due distinte tabelle. La prima elenca le varie macchine indicando per ognuna di esse le caratteristiche principali e le possibilita' di espansione interna. La seconda, basata sui listini ufficiali dei vari distributori, mostra il prezzo al pubblico di alcune configurazioni standard. Come potete notare, nella tabella prezzi non abbiamo preso in considerazione il costo di alcune macchine base (dotate di soli quattro megabyte di RAM al solo fine di mantenere piu' basso possibile il "prezzo esposto") in quanto una configurazione minimale non puo' prevedere meno di otto megabyte di memoria centrale se vogliamo lanciare oltre al sistema operativo (che sia "operativo" al cento per cento) anche un programma non rachitico. In realta' anche otto megabyte in molti casi sono pochi, e sarebbe giusto considerare anche tagli maggiori, da sedici megabyte o ancor superiori, specialmente se intendiamo trattare file di grosse dimensioni o utilizzare piu' programmi "importanti" contemporaneamente. Quanta memoria acquistare contuestalmente al notebook, volendo, puo' anche non essere un problema: tutti i modelli, infatti, prevedono ovviamente l'upgrade successivo, a patto di non ricordarci dell'espansione di memoria qualche anno dopo l'uscita di produzione del nostro notebook. Ma valutare il costo dell'espansione di memoria va comunque preso in considerazione prima dell'acquisto: i notebook, infatti, non utilizzano quasi mai memorie standard, ma sempre moduli dedicati forniti solo dal relativo costruttore. Per l'hard disk il discorso e' leggermente diverso in quanto non puo' essere "aumentato" successivamente ma solo "sostituito". In questo caso vi consigliamo di orientarvi direttamente sui tagli maggiori (considerate anche le differenze di prezzo davvero esigue), a meno che non siete interessati a disporre di piu' unita' ottimizzate per differenti utilizzi, anche con sistemi operativi diversi se necessario. Infine la velocita' del processore. La maggior parte delle macchine in prova offrono le loro CPU con diverse velocita' di clock. Come e' facile notare, anche in questo caso le performance superiori non incidono pesantemente sul prezzo totale delle macchine, ma vi mettono al riparo dal pericolo di invecchiamento precoce del vostro notebook. Anche in questo caso, qualora il portatile da voi scelto abbia la possibilita' di montare processori differenti, il nostro consiglio e' di optare per le velocita' maggiori. O, almeno, che sia prevista la possibilita' di effettuare l'upgrade in futuro. Non si sa mai...
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